Il 15 giugno 2001 Jon è stato ospite come relatore alla prestigiosa Oxford Union, l'associazione di retorica dell'università di Oxford. Ha parlato della sua vita e della sua idea di fama, e noi vi proponiamo la traduzione del suo bellissimo discorso, buona lettura!
"Signori e signore, membri della Union, illustri ospiti…Grazie. Non vedevo l'ora di venire qui questo pomeriggio: Malcolm X, Robert Kennedy, Henry Kissinger, Kermit la Rana… un elenco impressionante di relatori americani che avete ospitato in passato. E adesso eccomi qui, l'ultimo Yankee in ordine di tempo a tenere un discorso per la celeberrima Oxford Union.
Oggi però è un'apparizione diversa da quelle a cui sono abituato. Devo ammettere che avrebbe potuto mettermi alquanto in soggezione. Non per il fatto di parlare in pubblico (ho un bel po' di esperienza con le folle numerose!!) ma per questo maestoso contorno che è Oxford. Ad essere sincero, ho intrapreso questo impegno con alcuni preconcetti sulla vostra istituzione, la sua reputazione prestigiosa, la sua ricchissima storia accademica e i suoi illustri laureati. Non di meno, mi sono anche reso conto che, con ogni probabilità, alcuni di VOI qui presenti potrebbero avere dei preconcetti su di ME. Supposizioni su chi sia “Jon Bon Jovi”, idee sulla fama e la celebrità, sugli ostacoli e le vittorie della mia carriera, la curiosità e le speculazioni su ciò che ho da dire. E su come fare la differenza. Signori e signore, impegniamoci in una missione comune stasera: mettere da parte tutti i preconcetti reciproci. È banale ma vero: non puoi giudicare un libro dalla copertina, esploriamone i contenuti.
“ROCK STAR” è solo un'etichetta, uno stereotipo… smontiamo il mito.

Non esistono corsi per diventare una rockstar, ma quello era l'unico futuro che ho mai immaginato per me. Guardandomi indietro, non c'era alcuna ragione logica per crederci... ma ci credevo comunque. Nella mia testa, sarei diventato un musicista. Lo sapevo. Lo sentivo. Ci credevo con ogni fibra del mio essere. Probabilmente fu una sana combinazione di cieca fiducia, ingenuità e passione a guidarmi verso il mio sogno; e se vi porterete a casa UNA SOLA COSA di quello che vi dirò, questo è ciò che dovreste ricordare: PASSIONE + PERSEVERANZA = POSSIBILITÀ
Fatemi scomporre la formula.
#1. PASSIONE
PASSIONE è la mia parola preferita, niente è più importante della passione. Qualunque cosa progettiate di ottenere nella vostra vita, qualunque cosa facciate... fatela con passione. Non tutti sono venuti al mondo con gli stessi privilegi. Può sembrare pre-ordinato ed ingiusto, quando gli altri sembrano avere una vita più facile della vostra. Ma solo perché qualcuno ha le scarpe da ginnastica firmate non vuol dire che sappia correre più veloce: non lasciatevi intimidire dalla competizione. A volte, il vantaggio di dover fare il doppio della fatica per ottenere ciò che vuoi è che il successo è più dolce e il fallimento meno amaro perché sai di aver dato tutto quello che potevi. Ricordatevi che è la PASSIONE, NON LA PROVENIENZA che può vincere e alla fine vincerà. Non è più il mondo dei vostri padri, non importa cosa il mondo si aspetta da voi ma piuttosto: cosa vi aspettate voi da voi stessi?! Gli altri vi caricheranno di aspettative, sia positive che negative: ignorateli. Siate sempre onesti con voi stessi, è la vostra vita. Liz Murray è cresciuta nei ghetti del Bronx a New York. Era trascurata dai genitori, entrambi tossici che spendevano l'assegno mensile del sussidio per le droghe. Raramente c'era abbastanza cibo da mangiare o qualche vestito pesante: sua madre vendette il cappotto invernale della sorellina per comprarsi la droga. Il padre viveva per strada, la madre aveva l'AIDS. A nove anni era la persona più responsabile in famiglia, faceva benzina e lavorava nei supermercati per guadagnare qualche soldino, assisteva la madre malata e cresceva la sorellina. Prima dei 15 anni la mamma era morta di AIDS, il padre vagava per le strade della città e Liz Murray non aveva una casa. Per la maggior parte di noi la sua vita sembra un inferno. Ma proprio nel pieno di questa situazione tremenda, capì che poteva salvarsi.
Determinata a superare le difficoltà, trovò il padre e gli mise un vestito preso a noleggio così da renderlo presentabile per firmare i documenti e iscrivere Liz ad un liceo pubblico molto rispettabile. Raddoppiò i corsi per recuperare il tempo perduto. Era una studentessa vorace, a volte studiava e dormiva sulle scale della scuola che restavano illuminate tutta la notte: si possono chiamare compiti per casa, se non hai una casa? Finì i quattro anni di liceo in due anni appena. Quando sentì parlare della borsa di studio del New York Times per studenti locali in difficoltà, fece domanda.
Durante una gita scolastica ad Harvard, Liz Murray guardò il campus e la biblioteca principale e pensò: “Perché io no? Cos'è che rende diverso da me uno qualunque di questi studenti?” Fece domanda. Poco dopo, ricevette la notizia che aveva vinto la borsa di studio del New York Times: per dirla tutta, i lettori erano stati talmente commossi dalla storia di Liz che avevano donato al fondo abbastanza soldi da permettere ad altri quindici alunni di andare al college. Liz Murray, la stessa ragazza che solo due anni prima mangiava spazzatura dai cassonetti, prese la borsa di studio e si trasferì a Cambridge, Massachusetts. Liz Murray si laureerà ad Harvard nel 2004.
Liz Murray è la prova inconfutabile che VOI SIETE ARTEFICI DEL VOSTRO DESTINO. Se ci fosse stato bisogno di una prova che la PASSIONE, NON LA PROVENIENZA vincerà, eccovela.
PERSEVERANZA
Negli anni 80 avevo avuto abbastanza successo come musicista. Ma proprio quando pensi di aver capito tutto della vita, la strada prende una svolta inaspettata. Puoi continuare dritto oppure scoprire quale avventura si nasconde dietro quella svolta. Era il 1991 e nei sette anni precedenti avevo pubblicato 5 album, scritto cinque canzoni da #1 in classifica, vinto un Golden Globe, ricevuto una nomination agli Oscar e venduto 40 milioni di dischi. Era il momento giusto per sedermi, mettermi comodo e rilassarmi. Avrei potuto sventolare quei dati come fossero il mio diploma e dire che ce l'avevo fatta. Ma invece scelsi di ricominciare da capo in un altro campo: scelsi di intraprendere la carriera d'attore. Non dal top, dal fondo.
Fin dal primo giorno, non ero altro che un attore come tanti, in cerca di lavoro. La mia fama non era d'aiuto, anzi era un enorme impedimento. Ad Hollywood nessuno incoraggia i musicisti a fare questa transizione verso la recitazione (ammettiamolo, i precedenti di rockstar che provano a recitare non sono molto positivi). Ho dovuto fare le audizioni SOLO per trovare un insegnante di recitazione. Anche dopo anni di lezioni nessuno mi offriva ruoli, perciò continuavo con le audizioni. Niente ti viene regalato. Ci vollero costanza, pazienza e anni di attesa ma alla fine ottenni il mio primo ruolo in un film. Ad essere sincero, il primo giorno, in macchina dall'aeroporto al set, mi passò per la mente l'idea di saltare sul primo volo e filarmela! Dopo aver studiato in una stanza con il mio insegnante per tre anni, mi ritrovai su un set cinematografico accanto a Whoopi Goldberg, Gwyneth Paltrow e Kathleen Turner. Fu terrificante. Ho fatto 9 film negli ultimi 7 anni, sto ancora imparando le basi e non perdo la voglia di combattere.
I BON JOVI devono ancora combattere, io devo ancora combattere. Perciò penso che quello che voglio dire sia: non adagiatevi troppo su ciò che siete in qualunque momento della vita, potreste perdere l'occasione di diventare ciò che volete essere.
POSSIBILITÀ
Abbiamo discusso della passione e della perseveranza, cosa resta? La possibilità. Avrei mai potuto immaginare che la mia vita sarebbe stata così fortunata come poi si è rivelata? No, mai. Ma ricordate i pregiudizi di cui parlavamo prima? Chiariamone un paio.
Questo è un bel lavoro, se riesci a farlo... La maggior parte delle persone non riesce a fare ciò che faccio io. Ogni giorno vado a lavorare e non posso credere di essere pagato per fare ciò che amo. Rock ‘n' Roll star o no, se puoi dire lo stesso del tuo lavoro sei più fortunato della stragrande maggioranza. Sì, non devo andare in ufficio, ma credetemi, a tutte le ore del giorno e della notte, in qualunque parte del mondo, noi siamo lì fuori a lavorare. Non è l'esibizione il lavoro, PAGHEREI per suonare e basta! È rinunciare ai compleanni dei bambini, agli anniversari, alla stagione di football americano... e non mi sto lamentando di certo, ma potrei fare a meno di un ennesimo club sandwich in un ennesimo hotel. Ma anche con la vostra laurea, anche con i miei premi, non potete mai dare per scontato il successo. Non la fama, ma la soddisfazione che è sinonimo di successo. Non date mai per scontato il pubblico. Non dimenticate mai da dove venite. Siate umili. Rimanete umili.
Si dice che “il denaro è lo sterco del diavolo” ma la citazione non è corretta. Il proverbio giusto è “l'AMORE per il denaro è lo sterco del diavolo”: il denaro non compra la felicità, non compra la classe, non compra il rispetto e come dicevano i Beatles, il denaro non compra l'amore.
La fama... ammettiamolo... tutti da piccoli lo abbiamo fatto... ci siamo allenati a a firmare autografi, abbiamo immaginato come sarebbe stato essere famosi. Posso dirvi questo: è strano. Sono stato molto fortunato: sono capace di vivere la mia vita con il minimo livello d'intrusione da parte della stampa e dei paparazzi. Quando mi sveglio la mattina, non è che penso “ehi, sono famoso!” Mia moglie e i miei due figli non hanno scelto di far parte dell'industria musicale. Non hanno scelto di essere famosi perciò faccio ogni sforzo possibile per tenerli lontani dai riflettori. Con l'eccezione di qualche scatto infelice dei paparazzi, i miei figli non sono MAI stati fotografati. La fama si ferma sul vialetto di casa.
La vita Rock ‘n' Roll… Siete venuti qui per questo. Volevate sentir parlare di droghe, alcol, feste, donne... volete il pettegolezzo? Come diciamo in New Jersey: scordatevelo!! Se vi aspettavate che tradissi la fiducia dei miei amici per raccontare le nostre storie da rock band, dovrete aspettare lo scoop in esclusiva nel SUN, o si chiama HELLO? Non fraintendetemi... sono in questo business da quasi 20 anni e non sono un santo, ma i BON JOVI non sono mai stati una band che lava i panni sporchi in pubblico. Avete visto il film Quasi Famosi? Avete visto quanto si sono divertiti? Beh, loro erano quasi famosi, noi siamo stati MOLTO famosi. Capito? Perciò mi dispiace deludervi, ma alcune cose ce le teniamo per noi.
Eccoci alla fine del mio discorso, spero sia stato come il vestito di una bella ragazza: abbastanza lungo da coprire il necessario, ma abbastanza corto da mantenere l'interesse.
Vorrei congedarmi con queste parole: crescete ma non invecchiate, e vivete finché siete vivi. Quando ero giovane, non avevo idea di cosa il domani avesse in serbo per me. L'anno prossimo compio 40 anni e ancora non ho idea di cosa il domani abbia in serbo per me. E QUESTO è ciò che lo rende così emozionante. Perciò progettate il vostro futuro, ma progettatelo a matita. La strada davanti a voi sarà lunga quanto lo vorrete voi. Fate sì che il viaggio ne valga la pena.
Grazie."
che bel regalo questa traduzione... grazieeeeee! :D
RispondiEliminaBellisssimo discorso!!!!
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